• Gocce d'intimoSulla panchina di ieri

    Gocce d'Intimo • cinque poesie

    2012

    Poesie di Claudio Rampin
    Edizioni EventualMente (Febbraio 2012)
    Collana "Camelia" - Collana "Quaderni da collezione"
    Prefazione di Monia Mariani
    Dimensioni cm 12x17 , 24 pagine
    ISBN: 978-88-96840-14-6
    Prezzo € 6

    Opere

    Il nostro Autore Claudio Rampin, non è nuovo a pubblicare libri, sia di narrativa che di poesie ne ha pubblicati tanti, tutti di gran successo per gli argomenti interessanti che tratta.
     
    Questo libriccino però è un toccasana di benessere, che scalda le viscere e imprigiona la mente nelle pagine, è qualcosa di meraviglioso che avvince il lettore con solo cinque poesie, che stupiscono per la bellezza in cui racconta la sua vita passata e il futuro che verrà, in pochi versi.
     
    Solo cinque poesie, ma è come se fossero cento, perché è tutto lì descritto col cuore in tumulto e la pace dei sensi: "Io… che rinchiuso soffoco/ dentro regge di cristallo./ L'altro…,/ respira a pieni polmoni/ dopo avere infranto i miei castelli." Da Io e l'altro, (sulle orme di B. Prella.) Pagg. 13, 14, 15. Sono versi colmi di significato, che salgono dall'animo inquieto del Poeta, che vorrebbe cambiare le problematiche di questo mondo che disrugge i puri sentimenti. Claudio ama la vita semplice, i ricordi incancellabili della giovinezza, le immagini commoventi del passato tra i campi di grano e i papaveri rossi, uomini e donne che grondavano sudore felice, e poi la vendemmia e il vino novello. Sono poesie dolcissime dettate dall'Intimo, che vengono su dal profondo per farle volare nell'immenso: "dove siede il custode dell'azzurro,/ e l'animo si sazia della sua immensità. Da Indefinibile sguardo. Pagg. 19, 20, 21. Sono poesie staripanti di stati d'animo quotidiano, un po' tristi, un po' dolci, un po' struggenti, ma piene di vitalità, che arricchiscono il lettore dei messaggi d'amore e di speranza, di cui queste bellissime liriche sono colme. Il nostro Autore ci ha regalato un pezzo del suo cuore, che rimane tra noi, come fosse presente ai nostri incontri A.L.I.A.S.
     
    Leggendo i suoi componimenti lo sentiamo vicino e lo applaudiamo con tanta armonia e gli auguriamo grandiosi successi.
     
    Giovanna Li Volti Guzzardi

    Prefazione di Monia Mariani
    Come è difficile, a volte, e come è invece facile in altre esprimere in così pochi versi, solo cinque, un intero universo. Ci è riuscito l’autore che in “Gocce d’intimo” riesce a rappresentare e racchiudere la sua interezza esistenziale. Un linguaggio verbale suadente, fatto di interni ed esterni, di spazi e prigioni, di musiche e lamenti. Visioni di un poeta e storie di un uomo, spesso solo, sdoppiato nella sua unicità incompleta. “Sulla panchina di ieri” e in “ Quadrifoglio del cuore” veleggia l’innocenza nell’eden dei sentimenti. Immagini e ricordi multiformi (l’altalena, l’aia, il Landini testa calda, i papaveri e le spighe giallo dorato, la vendemmia e le croci per i campi) come segni incancellabili delle stagioni della vita. In “Io e l’altro” l’autore è come sdoppiato: affiora l’incompletezza e la debolezza dell’uomo-poeta, la sua ostile e affannosa ricerca tra la serenità di un passato e l’incertezza di un futuro sempre più irraggiungibile. In “Gangster della notte” emerge il brivido e l’oscurità della vita: la furia del poeta urla “insisto sul grilletto ed esplodo gli ultimi versi prima di abbandonarmi esausto al buio umido della notte per girovagare in vie prostitute che non profumano né di piacere né tanto meno di rose”.
    Il poeta conclude il suo viaggio interiore nell’idea di un “Indefinibile sguardo”: l’inno sommerso all’amore ideale, quello di una donna o quello di dogmi. “ Non si può privare un fiore dei suoi petali o il cielo delle sue stelle” ammicca con semplice eloquenza perso a volte “nella ragnatela di crisalidi”: le illusioni a cui però la saggezza non rinuncia. Esausto si ritrova infine un gancio in mezzo al cielo “sopra di me fortuna vuole siede il custode dell’azzurro e l’animo si sazia della sua immensità”.

    Nota critica di Monia Mariani
    La raccolta “Gocce d’intimo” di Claudio Rampin è di una semplicità e complessità inaspettata. Le cinque liriche snocciolano un mondo interiore difficile che vuole però aprirsi e svelarsi. I motivi che accompagnano l’autore nel suo viaggio sono pilastri dell’esistenza umana: infanzia, famiglia, sentimenti, solitudine, ricerca ossessiva della felicità, ideali, passione e fede mescolati sapientemente in un grande cosmo multiforme che ha tante altre facce.
    Sentimenti e negazione degli stessi esplosi nei versi, concatenati in un idillio perpetuo, quello della gioia dell’istante e della memoria incancellabile. L’autore riesce con facilità ad esprimere ciò che sente, a diffondere con eleganza il suo prezioso messaggio di poesia-speranza.

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