• In copertina: infiorata di Noto (SR), 17 maggio 1988. Estemporanea di artisti che disegnano con i fiori. Foto di Nicola Rampin.

    L'Ora Nascosta

    1998

    Racconto Di Claudio Rampin
    Ibiskos editrice (Ottobre 1998)
    Collana "Il Caprifoglio"
    Dimensioni cm 12x20, 120 pagine
    Prezzo £ 20.000 IVA compresa

    Opere

    L’ora nascosta, in pratica, è la prima pubblicazione effettuata da Claudio Rampin. Si tratta di un racconto fantasioso dedicato ai ragazzi, ma anche agli adulti. Il racconto contenuto in questo libro, maschera la realtà e la trasforma in fantasia. A tutti gli effetti hanno dell’autore: qualcosa di personale. Nel racconto si nascondono anche delle metafore vere e proprie, che il lettore attento non ha bisogno di spiegazione.
     
    Come afferma, Claudio: “Mescolo spesso la fantasia con la realtà perché spero che il lettore attento si accorga, almeno in parte, dove comincia la fantasia e dove finisce, questo equivale anche per la realtà”. In pratica: la simbiosi tra il reale e il surreale. La critica moderna, purtroppo, si basa su schemi ben definiti e ignora certe scritture, ma non è questo ad impensierire l’animo dello scrittore. Chi giudica, a suo avviso, spesso osserva gli errori che commette più che il contenuto del testo e, siccome d’errori ne commette ancora molti, essendo un autodidatta e per aver frequentato soltanto la scuola dell’obbligo fino alla terza media inferiore, diventa per lui difficile, ed è snobbato.
     
    La passione di continuare a scrivere, in ogni caso, non gliela la toglie nessuno e i grandi, li lascia al loro posto, perché anch’egli, nella veste di lettore avrebbe molto da criticare su di loro. Rampin, s’accontenta di poco, e non cerca introiti e profitti, questo è il suo traguardo in merito alla scrittura. Una nota di copertina che anticipa il racconto è questa: “Mentre cerca di scrivere qualcosa, il protagonista viene trasportato in un’altra dimensione. Ciò gli permette di raccontare la storia fantastica di se stesso alla ricerca della principessa dell’amore, attraverso peripezie e strani incontri”.
     
    Il Rampin finisce: “Non concentratevi sugli errori ortografici, leggendo questo libro, bensì sul contenuto, che di sicuro vi farà riflettere”.

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